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Italiano, Italy, Musica, Tecnologia

Mash Machine – E se la musica potesse essere “toccata”?

Ecco l’intervista a Ottavio Cambieri, nel team di Mo’Joes, vi ricordate, ve ne ho parlato qualche giorno fa nell’articolo “La musica è morta“.

Ciao Ottavio e grazie mille. Parlaci di Mash Machine, di che cosa si tratta?
La Mash Machine è uno strumento da DJ per non DJ, noi lo chiamiamo “l’Instagram della musica“, però non distruggiamo i suoni (mash significa schiacciare in inglese, ndr), li combiniamo in tempo reale. L’interfaccia è molto semplice, è una superficie luminosa, un tavolo con 40 piccoli oggetti intorno, suddivisi in quattro categorie: bassi, batterie, voci e melodie.
Chi “gioca” o “suona” la Mash Machine, prende una tessera per ogni categoria, le posiziona al centro del tavolo e queste tesserine suonano, componendo una canzone data dalla combinazione dei diversi suoni. Si tratta di parti di canzoni famose, ad esempio il basso dei White Stripes, piuttosto che la voce di Rihanna.

E come nasce l’idea?The-Mojoes-interactive-music-london-startup-mashmachine
Eravamo tutti DJ a tempo perso! L’idea è nata da me e da un ragazzo francese, entrambi DJ e appassionati di musica e tecnologia. Abbiamo avuto quest’idea per gioco, poi un amico in comune, ora parte del team, ci ha detto: “Ma perchè non prendiamo questa cosa che state sviluppando e la utilizziamo per una campagna di marketing?” Così abbiamo fatto e ora abbiamo una startup a Londra che si occupa solo dello sviluppo della Mash Machine, mentre a Tallinn da due anni operiamo come agenzia che si occupa di organizzare eventi interattivi in ambito musicale e marketing: abbiamo sviluppato campagne anche per alcuni brand famosi (Coca-Cola, aziende farmaceutiche, banche locali..)

Quindi, tornando alla Mash Machine, potrebbe essere considerata il nuovo Guitar Hero?
Quello che vogliamo fare è esattamente il nuovo Guitar Hero!
In questo momento è un prodotto B2B ma il passaggio successivo è quello di entrare nelle case di tutti e di permettere a tutti di interagire con la musica in modo diverso. Guitar Hero ti fa suonare uno strumento, ti fa suonare la chitarra e tanti altri e ti permette di mettere i pezzi delle canzoni nella sequenza corretta .
E’ un gioco. E’ molto più gioco che uno strumento. Noi invece vorremmo rivoluzionare il modo di interagire con la musica, come i DJ, semplificandone l’approccio. Con la Mash Machine puoi essere creativo, combinando le diverse canzoni e trovando nuovi modi per ascoltare e ballare le stesse canzoni. Il nostro è più un entertainment che un gioco.

themojoes-team-mash-machineSicuro? Io non credo che le persone capiscano la differenza tra entertainment e gioco. 
Magari ci riferiamo allo stesso concetto, quello che voglio dire è che il nostro non è uno strumento di apprendimento. Diciamo che c’è un aspetto ludico, che è quello derivato dall’interfaccia. Però non c’è challenge, non c’è competizione, è più un aspetto costruttivo che di sifda. In questo momento non abbiamo inserito questi elementi anche se non escludo quello che potrà riservarci il futuro!

Come la vendita o la condivisione online dei pezzi..
Esatto, quello è già nei piani..non so se avremo una nostra piattaforma o useremo SoundCloud.
Inoltre ci sarà la possibilità per i musicisti di inserire i propri suoni nella banca dati della Mash Machine e magari il tuo basso può diventare figo dentro a Get Lucky!

Figo! A me piace un sacco il vostro progetto. Anche se devo dire che sono una musicista “tradizionale”, di quelle che sono andate a scuola, avevano vari gruppi, si sono fatti un mazzo così per i concerti. Quindi a questo punto mi viene da dire: ma la musica, quella che abbiamo inteso fino a oggi, che fine farà? Come cambierà l’approccio delle persone?
Io non credo che cambierà nulla. Il fatto che arrivi una tecnologia e renda le cose più semplici ha sempre spaventato tutti. Io credo che il fatto che renda le cose più semplici possa aprire le porte a quelle persone che magari non hanno mai avuto un interesse particolare o che non hanno mai visto le potenzialità o la bellezza di fare musica. E’ una versione semplificata di “fare il DJ” o “fare il produttore”.
Permette a chi non ha mai pensato alla musica di avvicinarsi ad essa. Non credo che le due cose si escludano a vicenda. E non credo che per i musicisti o gli appassionati di musica la Mash Machine faccia differenza, credo siano strumenti diversi che fanno cose diverse per persone diverse.

Mash-Machine-themojoes-london-startupQuindi, come vedi il mondo musicale tra vent’anni?
Vedo i vinili, la musica online, non vedo i CD. Per quanto riguarda i concerti vedo la tecnologia che permette l’interazione tra il pubblico e i gruppi. Ci sono già esperimenti che permettono di avere certi effetti in base alla reazione generale del pubblico ai concerti. Però credo anche che queste possibilità non siano state abbastanza esplorate: la forma del concerto, ossia la band che suona e il pubblico che reagisce, ossia uno a tanti, continuerà ad essere potente. Nel mondo più sperimentale, poi succederanno sicuramente altre cose, ad esempio il pubblico sceglierà la musica o il genere.
Fra l’altro noi stiamo collaborando con un gruppo inglese per alcune piccole performance, dove con la Mash Machine, il pubblico potrà scegliere la musica ed interagire con i musicisti sul palco. Ci saranno i musicisti sul palco, ma andranno a interagire con la Mash Machine..poi stiamo facendo delle prove. Trattandosi di persone e non di musicisti, è una grande sfida!

Personalmente penso sia fighissimo che ognuno possa fare la propria musica. Sotto un altro punto di vista, penso che la musica sia cultura e storia e credo ci sia un abisso tra chi ascolta e chi si approccia alla musica, ascolta, suona, pratica e si appassiona. Semplificare troppo potrebbe portare ad un cambiamento di approccio per le persone e magari indurle a pensare che la musica possa essere considerata un’attività semplice e forse banale. Voi come la pensate?
Credo che questi progetti funzionino bene con la musica “spensierata” come può essere, ad esempio, la musica dance. Non puoi farlo ad esempio con i Sigur Ros. O meglio, lo puoi anche fare, ma si trasforma in un secondo livello di gioco, e la combinazione potrebbe essere affascinante: a livello di armonia non c’entrerà sicuramente niente ma a livello emozionale ti darà sicuramente qualcosa in più.
E’ la funzione, l’utilizzo della musica quello che cambia. Come quando l’ascolti in treno, in palestra o in discoteca. Ed io credo ci siano altrettanti modi di interagire con la musica, di prenderla e di farci qualcosa. Per questo credo che manchi il modo attraverso il quale può essere “toccata”.
La Mash Machine è il posto in cui crei, interagisci, metti insieme pezzi di musica ed una volta che hai finito, le canzoni rimangono quelle che continuerai ad ascoltare nella loro versione completa.

Grazie Ottavio ed in bocca al lupo!
E se siete curiosi di sapere come funziona, potete dare un occhio a questo video (in inglese)

About alessiacamera

London-based digital strategist and growth manager in love with tech & startups.

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3 thoughts on “Mash Machine – E se la musica potesse essere “toccata”?

  1. arriveremo che le future generazioni guarderanno un chitarra o altro strumento musicale in un museo e diranno :” Ma che cos’è?? A che serviva?? Wuuaooo !!! ” 😦

    Posted by scatenolamente | 26 September 2013, 14:39

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Questa non É Arte by Diego Pillon Alessia Camera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International License. Based on a work at http://www.questanonearte.com

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